Nerd Fitness, il libro di wellness per i nerd.

Chiudo la telefonata e ho già imboccato il tunnel, corro ai cento all'ora. Tutto quello che avevo in mente prima è lontano, perso nella foschia.
Il fitness: facile, per chi vuole farlo. Come la mettiamo però con tutti quelli che vorrebbero fare qualcosa per la propria salute ma non vogliono muoversi dalla loro sedia?
Questo era la sfida lanciatami dalla casa editrice Ultra.

Ho stappato una birra e aperto il mio snack preferito: pasta sfoglia cruda congelata. So che non dovrei farlo, è per quello che la mangio con tanta emozione. È buona come i bei ricordi d'infanzia.
Intanto, volume altissimo in cuffia, guardavo i filmati su Youtube dei miei cantanti preferiti. Vado a mono-manie: quando scopro un cantante che mi piace, lo riascolto centinaia di volte, cambio pianeta e torno sulla terra solo quando l'ho completamente consumato e ad ascoltarlo di nuovo mi viene la nausea.
Questa volta però ho una mission: nel bel mezzo di questa orgia del non fare nulla e del riempire i sensi, che può andare avanti ore, c'è un post it, incollato al centro del monitor del mio computer. "Alzati e fai ginnastica!" dice.
Per quanto si tratti di un ordine auto-imposto, scopro di viverlo come una violenza inaudita.
Così ora so cosa prova un Nerd perso nella sua nerditudine, quando gli si ricorda a tradimento che dovrebbe fare qualcos'altro. Questo grido del dovere che trapassa come uno spillo doloroso il sogno perfetto, che ci ricorda che non è permesso sempre sognare e che prima o poi ci si dovrà svegliare, etcetera, etcetera, sarà anche giusto, ma scatena frustrazione. Pertanto, non scriverò cosa ho subito pensato, quando il post-it ha disturbato il mio mondo perfetto: non sta bene scrivere parolacce in un blog.
Posso però scrivere il secondo pensiero che viene spontaneo in quelle situazioni:
D o m a n i

Questo è un pensiero che rilassa e poi non ci si pensa più. Così il giorno dopo il pensiero è uguale, ancora quello, e poi sempre quello.
Passano gli anni.
Il senso del dovere non prende, è inutile. Ci vuole ispirazione, altro che tecniche. Solo le ispirazioni hanno la forza di spostare i desideri, come infine fa l'arte.  
Ho guardato decine di puntate di The Big Bang Theory, per decidere poi che non erano nello stile e nel linguaggio che cercavo. Il Signore degli Anelli, prima, seconda, ennesima parte. Il Trono di Spade. E rivediti Matrix. E tanta altra roba. 
Il tutto doveva infine entrare in un piccolo contenitore, "semplice", "agile", "simpatico" e "di veloce consultazione". Queste erano le richieste.
Niente elenchi, niente istruzioni pedanti. Ispirazione. A volte una pagina scritta non può essere che il distillato essenziale di centinaia di informazioni e di sensazioni.


Nerd Fitness

LIVELLO 1

Il Tempio


Fu loro concesso un Tempio e tutti vi si recavano a reclamare Fortuna. In cambio portavano in dono pietre pesanti. Quando le pietre arrivarono a occupare ogni spazio e il loro peso incrinò le colonne, la fortuna delle genti cessò ed esse iniziarono a maledire il Tempio per il dolore che stava causando.”

È facile credere che la vita di un Nerd Statico sia priva di pericoli reali: la socialità è ridotta, l’attività outdoor è pressoché nulla, le possibilità di contagio sono inferiori alla media, i rischi di essere aggrediti, investiti, colpiti da un fulmine, pure. Al massimo c’è da mettere in conto un po’ di sovrappeso, occhiaie, pelle malaticcia e l’acidità di stomaco, per via di quell’alimentazione a base di junk food che tanto bene si accompagna alle attività di concentrazione mentale e che ha l’unico svantaggio di causare un fastidioso spargimento di briciole e segni di ditate unte sulla tastiera.
Dell’aspetto estetico del corpo, il guscio insomma, chi se ne importa. Cioè, sarebbe piacevole essere belli e affascinanti ma va bene anche se lo si è un po’ meno. Piuttosto, sarebbe interessante vivere una volta la vita di un eroe, e agli eroi non interessa come appaiono: loro, sono.
La domanda, però, è: c’è forse qualche eroe che non abbia fatto del suo corpo, qualunque esso fosse, il Tempio della sua Fortuna?
Senza un corpo non si è nulla: il cervello si nutre di se stesso e poco a poco si avvelena, mentre la posizione costantemente seduta comprime gli organi vitali, rallenta la circolazione, intralcia il flusso d’aria dei polmoni, imprigiona le articolazioni. Tutto questo traspare inizialmente da piccoli segnali, come l’addome prominente, la cellulite che si forma proprio nella zona che poggia sul sedile, le gambe che perdono agilità e sensibilità, la schiena che si curva, le occhiaie, la pelle sciupata, il fiato corto.
Finché non c’è vera malattia però, tendenzialmente tutto questo è liquidato come semplice degrado estetico, secondo una cultura di pura apparenza che non tiene conto dei significati e non vede le interconnessioni.
In realtà si tratta di segnali di malfunzionamento, il cui accumulo porta, alla fine, all’interruzione del servizio. Sbagliato scambiarli per segnali trascurabili, “tanto l’organo importante è il cervello”: il cervello è influenzato grandemente dal funzionamento dell’intestino, per esempio. Soprattutto è distribuito lungo tutto il nostro corpo, molto di più di quel che crediamo. Non esiste una separazione corpo-mente: sono un’unità operativa.
Il cervello non può fare a meno dell’Energia Libera di Scambio con il corpo: deve sentirlo e dialogare con lui, affinché possano plasmarsi a vicenda. Lasciare che le pietre si accumulino e soffochino il Tempio, distrugge la Fortuna e porta infine il dolore, che impedisce al cervello di volare libero. Considerare il corpo un sacco informe e inutile, che la testa deve trascinarsi appresso, è profondamente sbagliato. Alcuni lasciano il corpo in un cassetto per giorni, poi lo sottopongono a un tour de force di un’ora di piscina e questo dovrebbe bastare. Non capiscono perché, pur “facendo movimento”, non riescono a ottenere i risultati che vorrebbero. Altri trattano il corpo come uno stupido servetto, a cui fornire qualche piacerucolo estemporaneo, tanto per tenerlo buono, e si perdono il profondo piacere del vivere all’interno di esso e di percepirlo per quello che è: il più grande, presente, intimo e affidabile compagno che avremo per tutta a vita.
Senza un corpo con cui comunicare, siamo soli in uno spazio ostile e soffriamo come Robotman. Il corpo è il nostro Tempio della Fortuna. L’apparenza, ma soprattutto la capacità di suscitare ammirazione, ha a che fare con la capacità di onorare il tempio e venirne di conseguenza ripagati: quando il tempio è onorato, il fascino sorge spontaneo, perché è parte del pacchetto.
Ci sono molte porte da cui si può passare per conquistare un rapporto completamente diverso col proprio corpo e migliorare la qualità della propria vita sotto innumerevoli aspetti, soprattutto quello della felicità. Alcune chiavi sono in questo libro, e aprono porte dietro le quali ci sono altre chiavi che aprono porte più grandi. Così all’infinito. Non basta una vita per scoprire le possibilità di un corpo e una mente connessi con reciproco vantaggio.


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